Quando si parla di come raggiungere il successo, uno dei proverbi che spesso vengono in mente è: l’unione fa la forza.
Ma è veramente sempre così?
Beh, apparentemente si.
Del resto ci sono numerosi esempi che confermano questa idea. Gli antichi Romani, ad esempio, con le loro legioni e l’estrema coordinazione tra di esse hanno creato un impero immenso.
Oppure gli sport di squadra.
Quando alla fine di un campionato, o di una competizione importante, si intervista la squadra vincitrice, una delle cose che emerge sempre riguarda l’unità e la coesione dei giocatori.
Eppure, osservando il mondo dell’imprenditoria, sembra l’esatto opposto.
Soprattutto in Italia, infatti, siamo pieni di imprenditori che sembrano sposare di più il detto chi fa da sé fa per tre.
Ma, del resto, come dar loro torto?
Tra collaboratori che non seguono le indicazioni e soci che sembra lavorino per la concorrenza, pare quasi che più si lavora per conto proprio, senza rendere conto a nessuno, più alta sia la performance.
Ma perché accade ciò?
Un dipendente, o un socio privo di mentalità imprenditoriale, non pensa agli interessi dell’azienda. Magari esegue il suo lavoro anche in modo corretto, ma non avrà mai il livello di motivazione dell’imprenditore che ne è il proprietario.
Tutto ciò è comprensibile.
Se ha cercato un lavoro da dipendente, probabilmente, è proprio perché non vuole quel tipo di responsabilità e impegno caratteristici dell’imprenditore.
Purtroppo però questa situazione ha delle ricadute negative sull’intera struttura aziendale.
Infatti, anche se hai un buon prodotto, fai un ottimo marketing, sei orientato a gestire bene le esigenze dei clienti, ecc.., senza una squadra unita e coesa, non potrai mai raggiungere obbiettivi importanti a meno di non dover eseguire sforzi enormi.
Se ognuno pensa per sé, il risultato sarà 100 volte più difficile da ottenere.
Quello che dovresti fare è creare un obiettivo comune. Un’unica direzione condivisa da tutte le persone che lavorano con te e per te.
Pensa ad esempio ai tifosi nel mondo del calcio.
Non guadagnano un centesimo dal parlar bene della propria squadra eppure, ogni qual volta ne trovano l’occasione, lo fanno.
Lo stesso vale per le religioni, dove nella storia si è arrivati molte volte a vere e proprie guerre in nome di un principio comune da difendere.
Oppure il mondo della politica. Quanta gente parla bene del partito nel quale si rispecchia di più, soltanto perché “sente che è quello giusto”?
Solo in questo modo il detto “l’unione fa la forza” acquisisce senso.
Del resto, tutti i grandi del passato avevano al loro fianco persone che credevano in un sogno comune.
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A presto e Buon Valore!
Claudio