Le aziende sono come i nostri figli: entrambi devono superare tappe cruciali nel corso della loro vita prima di poter diventare completamente autonomi. E, proprio come i bambini durante l’infanzia, anche le aziende attraversano momenti in cui non possiamo chiudere occhio e dormire sonni tranquilli.

In questo articolo ho riassunto le 3 principali fasi della vita di un’azienda e come gestirle, per evitare il burnout e mantenere una crescita sana e sostenibile. L’obiettivo è riuscire a creare quell’azienda che noi di Accademia definiamo “Centenaria”, il tipo di impresa che continua a espandersi e crescere anche quando l’imprenditore non c’è più.

Fase 1: Nascita, o avvio d’impresa

La prima fase della vita di ogni azienda è il momento in cui un’idea prende forma. In questa fase, indipendentemente dal fatto che l’azienda abbia soci o finanziamenti alle spalle, l’imprenditore assume il ruolo di “mulo”, ossia il motore trainante. Immerso in una moltitudine di attività, si occupa di ogni aspetto dell’azienda: dal marketing alla contabilità, dalla produzione al customer service. La priorità è lanciare l’impresa e guadagnare il più possibile perché ogni euro guadagnato va in qualche modo investito. Ma ecco quali sono le prime sfide che emergono:

Acquisizione dei Primi Clienti

Nessuno sa che esistiamo, quindi proporre il nostro servizio è una sfida complessa già di suo. Nella prima fase, il cliente ideale non è definito: vogliamo guadagnare, ma non sappiamo esattamente a che porta bussare. È una fase molto delicata perché l’azienda necessita di un flusso di liquidità per sopravvivere, ma non può permettersi di fare buchi nell’acqua con campagne di marketing e branding. Questi primi clienti sono il tuo primo feedback dal mercato e saranno proprio loro ad aiutarci a superare la sfida successiva!

Definizione del Prodotto/Servizio

Quante volte capita di inventare un prodotto valido da zero? Quasi mai. Nella nascita di un’azienda ci rendiamo conto che c’è qualcosa da aggiustare: può essere il prezzo, la delivery del servizio stesso, o peggio, potremmo scoprire che il nostro prodotto non è desiderato dal mercato. In qualsiasi caso siamo noi che dobbiamo adattarci alle esigenze del mercato, ristrutturando di conseguenza. La nostra idea si scontra con la realtà! Questo può essere un duro colpo da sopportare all’inizio, rappresentando il primo grande filtro dove la maggior parte delle aziende tende a fermarsi e ad abbandonare la barca perché non è tutto rose e fiori come spesso si immagina. La flessibilità è la parola chiave, e questo richiede un team pronto a mettersi in gioco, team che spesso non abbiamo (o non abbiamo sviluppato).

Piccolo Team di Persone

All’inizio, l’azienda non ha una struttura solida per sostenersi e stabilizzarsi, quindi è costretta a fare affidamento su poche persone. Non puoi permetterti di investire troppo tempo in formazione e nuovo personale, quindi devi sviluppare al meglio le capacità delle persone che ti ritrovi. L’errore più grande, soprattutto quando si è piccoli, è pensare che le persone lavorino esattamente come noi, che siano disposte a fare 10-12 ore al giorno, per esempio. Invece, dobbiamo trovare il tempo di comprendere e capire i desideri e bisogni di ogni singolo membro della tua squadra per poter sviluppare al meglio il potenziale dell’attuale “piccola” azienda. In questa fase, l’azienda è proprio come una barca in mezzo al mare in tempesta!

Per riuscire a crescere e a sbloccarti da questa fase, è consigliato eseguire prima e durante ricerche di mercato per assicurarti che il tuo nuovo prodotto sia allettante e che soprattutto risolva un problema.

Solide fondamenta però non sono create solo dai soldi, ma dalle persone, quindi assicurati di prendere il tempo per relazionarti con il team e capire gli obiettivi, desideri e visioni a vicenda per andare tutti in un’unica direzione e guidare la barca nel verso giusto.

Fase 2: Crescita o trappola dell’impresa

Dopo la fase di avvio, le aziende entrano nella fase di crescita, un periodo caratterizzato dall’espansione e dallo sviluppo rapido, fase però nota anche per le sue trappole, dove la crescita è sempre una fonte di nuove sfide, spesso imprevedibili, in particolare se non ci si è assestati bene all’inizio.

Espansione delle Operazioni

L’azienda inizia a crescere e ad espandere le sue operazioni come l’aumento della produzione, ingresso in nuovi mercati e acquisto di nuove risorse. La struttura organizzativa diventa più articolata e i processi devono essere ottimizzati per gestire il volume di lavoro maggiore. Le aspettative aumentano, sia da parte dei clienti che degli investitori stessi (noi titolari ad esempio), e l’azienda deve soddisfare nuove richieste e mantenere sempre più alti standard di qualità.

Si può cadere nella trappola di essere “perfetti”, tutto sembra essere rodato alla perfezione, aumentiamo i gli ordini e carichi di lavoro ed ecco che la nostra struttura fatica a sostenere il tutto!

Incremento della Complessità

La gestione del carico di lavoro diventa una sfida non da poco. Sulla carta è tutto facile, sembra che basti aggiungere una nuova figura per moltiplicare il lavoro, molto presto invece si finisce per individuare un nuovo collo di bottiglia, magari nel reparto vendita, amministrazione o come spesso accade nella produzione.

È difficile dire di NO a nuovi clienti, e finiamo così per essere sopraffatti di lavoro, perdendo allo stesso tempo il controllo sul flusso e dettagli operativi. Si finisce così per perdere la costanza in quanto non è possibile spingere ogni giorno al 100% e di conseguenza anche la qualità che ci portato fino a questo punto.

Mantenimento della Qualità

L’aumento della produzione e del numero di clienti può compromettere la qualità del prodotto o servizio in quanto diventa sempre più facile perdersi nella operatività. Un esempio comune è l’azienda che tenta di accumulare ed evadere più ordini possibili, finendo per dover anticipare, acquistare nuovi macchinari o materie prime.

La qualità cala, e tutto il sistema per cui l’azienda è arrivata a questo punto comincia a vacillare 

Come superare questa fase

La parola d’ordine sono gestione e pianificazione, adottare strumenti, software, carta e penna se necessario, per semplificare e migliorare sempre di più la gestione delle operazioni e l’efficienza.

L’obiettivo deve essere il miglioramento continuo, quello che i giapponesi chiamano Kaizen.

Altra cosa importante è che in questa fase si inizia a non avere più il 100% del controllo! Il nostro consiglio è quello di utilizzare sempre di più il feedback, per avere costantemente una fotografia di quello che succede in ogni singola area dell’azienda.

Dalla nostra esperienza diventa poi inevitabile la ricerca di stabilità ed equilibrio, sopratutto dopo anni passati a costruire in tutta velocità l’azienda.

Fase 3: Maturità o ricerca di equilibrio

La fase di maturità segna il punto in cui l’azienda ha superato le difficoltà iniziali e sta cercando così di trovare una certa stabilità, un segnale di tutto questo potrebbe essere il fatturato che cresce lentamente, piano piano ci stiamo stabilizzando ma in realtà siamo ben distanti dal trovare un equilibrio duraturo e garantire una crescita sostenibile nel lungo termine.

Efficenza

In questa fase, l’azienda raggiunge un livello di stabilità e operatività consolidato. I processi sono ben definiti e l’organizzazione è in grado di gestire le sue attività in modo efficace, il nostro prodotto funziona e il mercato lo riconosce, possiamo spostare l’attenzione sempre più verso qualità ed efficienza.
Il rischio di questo però è la stagnazione, l’azienda funziona, produce e vende, siamo verticali su un settore e tutto fila liscio come l’olio.

Ci sentiamo in una botte di ferro, per anni abbiamo prodotto e gli ordini continuano ad arriva, ecco però che succede un crisi di mercato (esempio il covid) chiamato anche black swan, la produzione si blocca, così come il flusso di liquidità e i costi di mantenimento elevati erodono il capitale accumulato con sudore.

Non possiamo prevederlo.

O forse si?

Innovazione Continua

Prendiamo ad esempio Apple e il suo iPhone lanciato per la prima volta nel 2007, apple ha rivoluzionato il mercato degli smartphone con un design innovativo e un’interfaccia utente all’avanguardia e nonostante questo successo iniziale non si è fermata li.
Ogni anno, l’azienda introduce nuovi modelli e aggiornamenti, migliorando costantemente il prodotto con nuove funzionalità, design raffinati e tecnologie avanzate.

Al contrario di Motorola che ha avuto un grande successo con il suo Razr negli anni 2000, hanno faticato a mantenere la stessa spinta innovativa una volta raggiunta la maturità smettendo di rispondere alle nuove sfide del mercato. 

Nonostante il Razr sia stato un prodotto iconico, la mancanza di innovazione continua ha portato a una perdita di rilevanza sul mercato, mentre i concorrenti come Apple e Samsung hanno continuato a evolversi e a dominare il settore degli smartphone.

In questa fase devi viaggiare su due binari

Nella fase di maturità la fanno da padroni il miglioramento continuo e la flessibilità strategica. Questi due aspetti sono complementari e fondamentali per garantire non solo la stabilità, ma anche la capacità di adattarsi ai cambiamenti del mercato.

1. Perseguire la Perfezione:

Il focus è sul perfezionamento dei processi esistenti e sull’ottimizzazione della qualità del prodotto.È essenziale affinare i dettagli, migliorare ogni singolo elemente dell’azienda per ottimizzare costi e spese. 

2. Essere Pronti a Cambiare:

Bisogna anche riconoscere che il mercato è in costante evoluzione. 

Nuove tecnologie, cambiamenti nelle preferenze dei consumatori e imprevisti economici influenzeranno la nostra evoluzione. Essere rigidi e attaccati ai metodi e prodotti attuali può limitare gravemente la capacità di rispondere a queste dinamiche.
Infatti questo è uno dei motivi per cui le aziende più grandi al mondo dedicano costantemente una parte del profitto allo sviluppo e ricerca!

In questa fase non manca la liquidità, e pensare che tutto questo sia uno spreco di risorse ti porterà inevitabilmente a regredire.

Per questo motivo, è fondamentale avere un piano di contingenza e una mentalità aperta al cambiamento. Significa non solo monitorare costantemente le tendenze e le nuove opportunità, ma anche essere disposti a modificare la strategia, lanciando nuove iniziative erso mercati o prodotti diversi.

Un Esempio Pratico:

Considera il settore della moda. I brand di successo non solo perfezionano continuamente le loro collezioni per garantire che siano sempre al top in termini di qualità e design, ma sono anche pronti a cambiare direzione se nuove tendenze emergono o se il comportamento dei consumatori evolve.

Basta guardare alle tendenze politiche ed ideale per avere un’esempio vivido di come si possa sfruttare tutto questo.
Un marchio può mantenere la sua identità e qualità, ma anche essere flessibile abbastanza da rispondere alle influenze del mercato e alle nuove preferenze.

Come gestire questi due binari:

  1. Monitoraggio e Analisi: Investi in strumenti di analisi e monitoraggio che ti permettano di avere una visione chiara delle prestazioni aziendali e delle tendenze di mercato. Questo ti aiuterà a identificare i punti di forza da perfezionare e le aree in cui è necessario un cambiamento.
  2. Innovazione Graduale: Implementa miglioramenti incrementali nei tuoi processi e prodotti, mentre esplori simultaneamente nuove idee e opportunità. Questo approccio ti consente di mantenere la qualità mentre esplori nuove direzioni.
  3. Flessibilità Operativa: Mantieni una struttura operativa flessibile che possa adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato. Questo include essere pronti a riorganizzare le risorse, modificare i processi e investire in nuove tecnologie.
  4. Comunicazione e Cultura: Promuovi una cultura aziendale che incoraggi il miglioramento continuo e l’apertura al cambiamento. Assicurati che il team comprenda l’importanza di entrambi gli aspetti e sia pronto a rispondere proattivamente.

Per concludere.

Fare azienda è già una sfida di suo e gestire ogni fase della sua vita richiede una combinazione di strategia, adattabilità e perseveranza, ma come tutte le abilità si può sviluppare!

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Claudio