Con il termine ascolto attivo si intende la capacità di focalizzarsi del tutto sull’interlocutore, comprendendo pienamente il suo messaggio e rispondendo in modo coerente: ci aiuta a entrare in empatia con gli altri e costruire relazioni più solide con i nostri collaboratori o clienti. 

Quando parliamo di ascolto pensiamo subito al sincero interesse nei confronti di ciò che sta dicendo l’altro, un interesse che viene manifestato attraverso i sorrisi, le attenzioni, il contatto visivo e tanti altri piccoli atteggiamenti che vanno ben oltre le parole. 

Ascoltare in maniera attiva è il primo passo per costruire una leadership più attenta alle esigenze dei tuoi  collaboratori e clienti. 

Se hai voglia di approfondire questo argomento abbiamo creato un corso interamente dedicato alla leadership etica che ti aiuterà a capire come riuscirci. 

In questo articolo, intanto, cerchiamo di capire insieme cosa sia l’ascolto attivo e come metterlo in pratica in azienda. 

Una definizione di ascolto attivo

L’ascolto attivo è un processo che vede il destinatario di un messaggio attivamente coinvolto dall’oratore in termini di attenzione, coinvolgimento e feedback. 

Chi ascolta si sforza attivamente per: 

  • concentrarsi su ciò che viene detto; 
  • percepire a fondo il messaggio; 
  • rispondere coerentemente e partecipare alla conversazione; 
  • aiutare l’oratore a trasmettere il messaggio ad altri. 

Iniziare ad ascoltare attivamente significa fare il primo passo per iniziare a comunicare efficacemente. 

È facile intuire, quindi, come l’ascolto attivo sia una competenza chiave per gestire la comunicazione e le relazioni nel tuo business da vero leader.

Inoltre questa pratica è utile per sviluppare il benessere e la positività di cui i tuoi lavoratori hanno bisogno per portare a termine i loro compiti.

Per comprendere ancora più a fondo cos’è l’ascolto attivo, la definizione di Rogers può essere utile.

Nel suo libro, “Terapia Centrata Sul Cliente“, per Carl Rogers l’ascolto attivo può essere descritto attraverso alcuni specifici momenti:

  • Osservare e ascoltare il messaggio verbale dell’altro;
  • Fare una ipotesi sulle emozioni dell’altro;
  • Comunicare la propria impressione, assumendo un atteggiamento empatico;
  • Aspettare la conferma o la correzione da parte dell’altro.

L’ascolto attivo per Rogers permette di indurre un cambiamento nella persona con cui interagiamo, predisponendola a uno scambio positivo. Ciò avviene grazie alla circolarità della comunicazione, per cui alla rabbia si risponde con rabbia, all’aggressività con l’aggressività e così via.

Al contrario, se a un atteggiamento qualsiasi rispondiamo con l’ascolto attivo, è probabile che ciò susciti anche nell’altro una reazione di ascolto.

Differenza fra ascolto attivo e passivo

La differenza principale fra ascolto attivo e passivo sta nel modo di concepire la comunicazione e nel ruolo di chi comunica: nel primo caso, egli si pone in una condizione di scambio costante; nel secondo si limita a riconoscere il fatto che ci sia un’altra persona che parla. 

Comunicare, recepire ed elaborare le informazioni, rispondere. Chi ascolta attivamente si accerta che ciò che afferma arrivi all’interlocutore e cerca di comprendere a fondo ciò che gli viene comunicato. 

Sentire e ascoltare non sono sinonimi: nel primo caso ti limiti a riconoscere che ci siano dei suoni in sottofondo, in maniera distratta e spesso non consapevole. 

Ti capita di sentire intere riunioni o conferenze, lo so. 

Ma quello è tempo sprecato. 

Ascoltare significa prestare attenzione, ricordare, elaborare e rispondere in maniera attenta alle richieste dei nostri interlocutori. 

Come migliorare l’ascolto attivo

Come si fa a mettere in pratica l’ascolto attivo? A migliorare nelle nostre interazioni con gli altri? 

Prima di tutto bisogna avere una forte motivazione, dimenticare tutto ciò che hai sempre fatto e prestare attenzione all’altro. 

Poi, se vuoi, dare il massimo eccoti dei piccoli consigli per migliorare le tue tecniche di ascolto attivo che puoi applicare sin da subito. 

  • Rispondere alle emozioni: l’ascolto attivo è un atto pieno di attenzione, osservazione, riflessione. Le parole possono assumere diversi significati a partire dal modo in cui vengono pronunciate e le emozioni che nascondono. Prestare attenzione a queste emozioni e andare oltre le parole significa comprendere a pieno il messaggio che i nostri dipendenti, collaboratori o clienti ci stanno mandando ed elaborare risposte più efficaci. 
  • Incoraggiamenti minimi: sono comunicazioni verbali o non verbali (dire “ti ascolto” o annuire con il capo) che indicano in maniera esplicita l’interesse di chi ascolta. Si tratta di una tecnica abbastanza semplice e banale ma che può davvero migliorare la percezione che gli altri hanno di te e della tua attenzione nei confronti di ciò che dicono. 
  • Ripetizione: ripetere le ultime frasi dell’altro dimostra attenzione, interesse e incoraggia la persona a procedere nel suo discorso. Ovviamente non ripetere ciò che ascolti in maniera macchinosa o robotica, resta attento alla conversazione. 

Se hai voglia di migliorare la gestione del tuo team e della tua azienda impara ad ascoltare e metti in pratica una leadership etica e rispettosa. 

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A presto e Buon Valore!
Claudio